Perché investire nell’apprendimento delle lingue all’estero è così importante?
È ormai assodato che la nostra società sia sempre più cosmopolita. La conoscenza delle lingue non è mai stata così fondamentale come nell’era odierna, quella della globalizzazione, in cui persone da tutte le parti del mondo sono costantemente in contatto grazie alla tecnologia. Con 1.4 miliardi di anglofoni nel mondo, l’inglese è la lingua ufficiale delle comunicazioni, dai social al commercio, e padroneggiarla è ormai una competenza essenziale.
Come se la cavano gli italiani con l'inglese?
Nonostante i giovani siano i primi a trovarsi costantemente a contatto con la lingua grazie all’utilizzo dei social, il livello medio di conoscenza dell’inglese in Italia è più basso rispetto al resto d’Europa. Secondo una ricerca del 2021 di AlmaDiploma, il 43,5% degli studenti italiani diplomati ha un livello di conoscenza dell’inglese medio-alto (B2), mentre solo il 19,7% ha una conoscenza alta (C1-C2). La restante parte, il 36,8% dei giovani, ha un livello medio-basso: la ragione principale di questa percentuale, più elevata rispetto agli altri Paesi Europei, può essere ricondotta al metodo di studio della Scuola italiana. Infatti, durante la carriera scolastica, lo studio della lingua straniera si focalizza maggiormente sulla grammatica, senza lasciare sufficiente spazio alla pratica. Inoltre, gli insegnanti spesso parlano italiano durante le ore di lezione, non permettendo agli studenti di immergersi nella lingua.
Sebbene fare un periodo all'estero sia una scelta molto diffusa in Europa e in America, in Italia è ancora considerata uno "spreco di tempo" perché si crede che una pausa sul Curriculum possa rendere il profilo lavorativo meno interessante. La tendenza, però, si sta invertendo negli ultimi anni: sempre più studenti si rendono conto che vivere un'esperienza all'estero garantisce una marcia in più quando sarà il momento di entrare nel mondo del lavoro. Secondo uno studio de L'Osservatorio, la percentuale di studenti che scelgono di fare un'esperienza di studio all'estero è aumentata del 38% negli ultimi due anni, e secondo le stime crescerà ancora.
Perché è necessario vivere all’estero per poter imparare davvero una lingua?
L’apprendimento immersivo ne permette l’utilizzo costante e favorisce progressi più rapidi rispetto alle sole lezioni scolastiche. In più, la necessità di comunicare con chi ci sta attorno, ci costringe ad utilizzare la nuova lingua nelle varie le situazioni quotidiane, come chiedere indicazioni o ordinare in un ristorante. Non ci si può rifiutare e, anzi, bisogna farsi capire per sopravvivere. Nonostante il timore iniziale, con l’aumento delle competenze linguistiche aumenterà anche la fiducia in sé stessi e verranno inevitabilmente sviluppate competenze essenziali, come lo spirito di adattamento e di problem-solving, che emergeranno anche durante i colloqui di lavoro.
Un’esperienza all’estero, unita a un livello avanzato di inglese, comporta effettivamente un vantaggio notevole nel mondo del lavoro, in quanto permette di intraprendere una carriera internazionale con più facilità. Al giorno d’oggi ogni mercato è in costante contatto col resto del mondo, e le aziende sono sempre alla ricerca di profili bilingui per poter ampliare il proprio commercio globale.
Quindi, investire in un periodo di studio all’estero è importante, se non fondamentale, per comprendere appieno la lingua, perché permette di viverla e di immergersi in una nuova cultura, facendo sviluppare competenze comunicative e doti indispensabili per lavorare in qualsiasi ambito professionale ed essere cittadino del mondo.