Il mio anno scolastico in Colorado, USA
Mi chiamo Erica, vengo da una cittadina a nord-est di Milano e tre anni fa ho deciso che volevo uscire dalla mia comfort zone ed esplorare il mondo. Attualmente studio medicina all’Università di Pavia, ma all’epoca frequentavo il terzo anno di liceo scientifico a Milano. A luglio 2021 sono partita con EF per un anno all'estero negli Stati Uniti. La famiglia che mi ha scelto si trovava in Colorado e quindi ho frequentato una scuola e conosciuto nuove persone tra le vette delle Montagne Rocciose, nella cittadina di Colorado Springs.
Sono partita per questa esperienza per varie ragioni, tra cui la più importante, quella che le racchiude tutte: la crescita personale.
Ho conosciuto moltissime persone, mi sono dovuta adattare, ho imparato e consolidato la lingua inglese, ho fatto nuove esperienze che non penso avrei fatto in Italia. Questo anno mi ha dato tanto quanto i 16 precedenti che avevo vissuto, come anche una seconda famiglia dall'altra parte del mondo che mi ha accolta a braccia aperte. Ho migliorato anche la mia fluidità in inglese ma soprattutto mi sono ritrovata a parlare come una nativa del posto. Dopo circa 2 mesi infatti non traducevo più dall’italiano: quello che dicevo usciva spontaneamente dalla mia bocca e, cosa ancora più importante, ho iniziato a sognare in lingua: quello è stato un grandissimo traguardo.
Essendo stata lì per un anno mi sono integrata completamente con la cultura locale, quindi anche le attività erano quelle tipiche americane, come football games e sports. La scuola era dalle 8 alle 15, nel pomeriggio invece partecipavo a clubs e sports dove ho potuto fare molte amicizie. La stagione autunnale di pallavolo è sicuramente stata la mia preferita; ero nella prima squadra e abbiamo vinto moltissime partite, siamo andati fino ai regionali! In generale lo sport in America è molto sentito e quindi anche il clima che si respira è completamente differente rispetto a quello in Italia. I miei amici e compagni di classe sono sempre stati disponibili ad aiutarmi e a sostenermi soprattutto nel primo periodo quando non ero abituata alla lingua inglese, e allo stesso modo i docenti mi hanno sempre spiegato le parole di cui non conoscevo il significato. L’ambiente scolastico negli Stati Uniti è molto diverso, gli studenti e i docenti sono molto più uniti e il clima, a mio parere, è decisamente migliore. I miei compagni di scuola e dei vari sport sono diventati presto miei amici e ci vedevamo anche nel weekend per stare insieme, andare a mangiare o fare shopping. La vita di un adolescente negli Stati Uniti ruota attorno a famiglia e scuola, ed è per questo che partecipare a varie attività è fondamentale. Fare un anno lontani da casa a 16/17 anni non è facile e quindi sono molto contenta di aver scelto un’agenzia che ha dato supporto sia a me che ai miei genitori prima, durante e dopo il mio anno all’estero. Mi hanno preparato al meglio e quindi durante il mio anno ho avuto bisogno di meno supporto, ma sapevo con certezza che per qualsiasi dubbio avrei avuto una schiera di persone pronte ad ascoltarmi. Racchiudere in circa una pagina tutto quello che ho vissuto in un anno penso sia impossibile ma spero di avervi aiutato a farvi un’idea di quello che vi aspetta: un’esperienza che vi cambierà la vita! Se potessi dare un consiglio alla me del passato che stava cercando informazioni e risposte alle sue mille domande, le direi di non farsi aspettative e di goderselo fino in fondo perché vola via in men che non si dica. La paura può alcune volte bloccare ma una persona che fa l’anno all'estero deve convincersi ad accettare ogni sfida che gli si presenta in modo tale da godersi l’esperienza a pieno.