EF Stories: Giorgia a EF Monaco
Decidere di iniziare la mia esperienza a Monaco con la scuola EF è stata una delle scelte migliori che abbia mai fatto.
Tutto è partito da un lasciamoci sorprendere e devo dire che adesso, ad un mese dalla fine del mio soggiorno linguistico mi rendo conto che é stata veramente una sorpresa; sapevo che esperienze del genere lasciano il segno, ma non pensavo in maniera così intensa.
Intraprendere questo tipo di avventura è sempre stato un sogno nel cassetto e siccome amo le lingue, ho deciso di provarci abbinando tre mesi di corso intensivo di tedesco seguito da tre mesi di stage. Mi sono recata all’ufficio Lingue e Stage del Cantone con una mia amica con la quale ho condiviso l’esperienza e dopo vari colloqui abbiamo scelto Monaco come destinazione. La meta era tra l’altro assolutamente nuova per il Cantone, prima non era prevista nel programma come anche la collaborazione con la scuola EF.
Ricordo bene il primo giorno in cui mi sono recata dalla famiglia che mi avrebbe ospitato per sei mesi; ero con i miei genitori e mio fratello, hanno deciso di accompagnarmi e approfittare per visitare la città: io ero abbastanza agitata, ma allo stesso tempo curiosa di conoscere la mia Gastfamilie con la quale mi sono trovata da subito a mio agio e con la quale ho instaurato un ottimo rapporto.
Il palazzo era situato vicino a una delle stazioni principali di Monaco, vivevo praticamente in centro e anche da questo lato sono stata molto fortunata. L’appartamento si trovava al quinto e ultimo piano, senza ascensore, e come scordare l’espressione di mio papà quando ha capito che avremmo dovuto portare le mie quattro valigie su per 5 piani di scale!
Ma il momento più divertente è stato quando io e mia mamma ci siamo ritrovate davanti alla porta di casa e il mio Gastvater non voleva farci entrare. Mia mamma ha subito pensato che avremmo dovuto togliere le scarpe, invece il motivo era ben altro… il sacchetto del Bayern München, mentre lui è tifoso della squadra rivale, il Monaco 1860.
Per tutta la durata del soggiorno, quel sacchetto è rimasto nella mia camera e ogni volta che lui lo intravedeva erano guai. Rido ancora a pensarci!
La prima settimana ero un po’ disorientata, già a partire ma dalla seconda ho iniziato ad amare la città e l’atmosfera che si era creata a scuola, con compagni e docenti. L’ambiente assolutamente familiare, dovuto anche al fatto che la scuola è abbastanza piccola, mi ha permesso di instaurare un bellissimo rapporto con tutti e si sono create delle amicizie fantastiche che sono sicura porterò avanti nel tempo.
Una particolarità della scuola EF che mi ha molto colpito é la possibilità di rivolgersi ai docenti, al direttore e in generale a tutto lo staff di EF dandosi del tu. Personalmente l’ho apprezzato molto e penso che questo aiuti a creare quell’atmosfera familiare che si respira nelle aule e nei corridoi della scuola.
Durante i primi tre mesi di scuola ho frequentato il corso di preparazione allo stage, un corso molto interessante con un gruppo ristretto di studenti e soprattutto utile grazie al quale ho potuto apprendere i termini e il vocabolario relativo al mondo del lavoro. Inoltre, dopo diverse lezioni di preparazione, ho svolto il colloquio con l’ufficio vendita della scuola e a novembre ho iniziato la mia avventura lavorativa sempre con EF.
Mi sono trovata da subito molto bene, a mio agio con l’ambiente e i colleghi. Nonostante all’inizio sia stata abbastanza dura, non essendo abituata ai ritmi lavorativi, lo stage mi ha aiutato a muovere i primi passi nel mondo del lavoro e penso di aver acquisito diverse competenze che mi serviranno per il futuro. Lavorare presso l’ufficio vendita di EF mi ha permesso di rimanere sempre in contatto con la scuola, con la quale ho potuto collaborare e spesso dare un supporto pratico come quella volta in cui ho dovuto accogliere insieme allo staff tutti i nuovi studenti, fornendo loro informazioni, scattando foto e accompagnandoli nel giro turistico nella città.
Consiglio a tutti di fare un’esperienza come la mia e di scoprire nuove realtà e culture. Andare via di casa, cambiare paese, conoscere persone che provengono da ogni parte del mondo, migliorare la lingua e in seguito poter mettere in pratica le conoscenze liguistiche e professionali acquisite, permette di arrichirci, anche interiormente.
Il ricordo di questi sei mesi vissuti a Monaco lo porterò sempre nel mio cuore. Ora mi aspetta un altro soggiorno, a San Diego e sono proprio curiosa di vedere come andrà…