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EF Student Stories: l'esperienza di Federica a Bournemouth

Abbiamo chiesto ai nostri Studenti di raccontarci le loro esperienze: cosa hanno amato di più del loro soggiorno all'estero? Quali sono le attività a cui hanno partecipato? Cosa si sentono di dire a chi sta per partire? Ecco cosa ci raccontano!
EF Student Stories: l'esperienza di Federica a Bournemouth

Ciao sono Federica, una EF Ambassador! Sono partita la sera del 7 agosto per raggiungere l'aeroporto di Londra per poi con il transfer raggiungere Bournemouth, una cittadina sul mare a sud dell'Inghilterra. Ho soggiornato nel Residence EF con stanza singola che distava una mezz'oretta a piedi dalla scuola e solo 15 minuti con l'autobus; inoltre distava 15 minuti a piedi dalla spiaggia e dal centro, con vicino negozi, posti dove mangiare, supermercati e luoghi per lo svago come bowling, mini golf e cinema. Insomma, la città era facilmente girabile a piedi e aveva tutto più o meno vicino.

Ho amato un sacco di cose di Bournemouth. Come prima cosa assolutamente il mare! O meglio l'oceano... e la spiaggia che era un ottimo luogo di ritrovo per passare del tempo con i nuovi amici per chiacchierare, fare un falò alla sera e per i più temerari anche un bagno! Un'altra motivazione è sicuramente la facilità con cui ci si muove attraverso la città: non essendo molto grande ci si orienta bene e già dal primo momento, con un pochino di spirito di osservazione, riesci a memorizzare i luoghi principali e la strada di andata e ritorno dalla tua abitazione alla scuola. Infine, non per importanza, i parchi!! Altri punti di ritrovo con gli amici, o perfetti per rilassarsi con un buon libro o ammirare la loro bellezza.

Durante il mio soggiorno ho svolto diverse attività, sia con EF che senza. Come attività organizzate ho partecipato al torneo di beach volley che si teneva in spiaggia, dove anche chi non partecipava attivamente si è divertito con musica e balli di gruppi improvvisati, con vista tramonto sul mare! Inoltre, c'erano delle ragazze dello staff che con dei trucchi lavabili facevano dei disegni fluo sul corpo di chi voleva. Sono andata anche al bowling e al graduation party il venerdì sera. A quest'ultimo, oltre a foto e alla consegna dei tocchi, c'era musica per ballare e cantare in attesa dei fuochi d'artificio delle 22, fatti ogni venerdì. Ho partecipato anche a due gite: ad Oxford e a Londra, dove ho potuto scoprire altre due magnifiche città inglesi. Oltre a queste attività, EF organizzava anche il torneo di calcetto sulla spiaggia e molto altro! Invece sola con altri studenti sono andata in spiaggia, al minigolf, a provare cibo tipico o nuovo, nei parchi e tour per la città. Secondo me in due settimane non si riesce a fare tutto ciò che ti propone la città, ma non consiglierei di stare più di due mesi, in quanto non è grande come altre!

Impossibile decidere solo un momento indimenticabile, perché non c'è stato nulla che non mi sia piaciuto. Però se devo pensare a quello più intenso direi o il primo giorno, con l'adrenalina di iniziare questa nuova avventura, conoscere nuove persone, ma anche con la timidezza del "come mi approccio ad altri ragazzi?" soprattutto con le diverse culture e con diversi livelli d'inglese. Aggiungendoci la paura di non riuscire a trovare qualcuno con cui passare quelle settimane o quei mesi, ma anche la felicità di mettersi alla prova e di esplorare una nuova città che "chissà cosa mi potrà dare". Ovviamente è ancora più impossibile scegliere un momento, anche se, l'istante in cui ho realizzato che quelle sarebbero state le mie ultime ore lì, qualcosa di intenso si è mosso dentro di me. La voglia di salutare qualsiasi persona io abbia conosciuto, abbracciarla e ringraziarla per i bei momenti insieme, la voglia di vivere al massimo quelle poche ore prima della partenza, piuttosto arrivando stanchissima in aeroporto, tutti i ricordi di quei giorni che ti passano per la testa in un solo momento e, ovviamente, la tristezza di abbandonare tutto e tutti, con le lacrime agli occhi, ma con la felicità di aver vissuto ogni giorno al massimo.

Sono partita con tante aspettative, forse troppo alte, tanto che ero terrorizzata di tornare delusa. Ho deciso di partire per tantissimi motivi, il primo forse era perché era da quando ero una ragazzina che desideravo di fare un'esperienza così, che alcuni avevano già fatto ed io non ancora per i dubbi dei miei genitori e nessuna opportunità tramite le scuole che ho frequentato. Il secondo motivo, che ne raccoglie più di uno, è quello più personale e più profondo: capire se fossi io sbagliata o se lo erano le persone intorno a me, ritrovare me stessa e riprovare la felicità e libertà d'espressione che non sentivo da tempo. Non posso ancora dire e probabilmente non potrò mai farlo, se sono stata solo fortunata a trovare persone gentili nei miei confronti che mi hanno rispettata, capita e apprezzata in poco tempo, nonostante mi sia fatta conoscere come sono tutti i giorni. Insomma si può dire che avevo bisogno di "cambiare aria" e ritrovare la vera Federica che è stata messa da parte per tanto tempo. Questa esperienza mi ha insegnato a vivere i rapporti con più leggerezza, ad aprirmi di più con le persone anche se probabilmente non le rivedrò mai più, riprendendo le "small talk" che tanto piacciono agli inglesi. Sarò sempre grata ad EF ed ad i miei genitori per avermi dato questa opportunità che mi ha cambiato tanto e mi ha arricchito enormemente sia dal punto di vista culturale che linguistico.

Ci sono tantissimi consigli che darei a chi vorrebbe partire, basati sulla mia esperienza e sulle persone che ho incontrato lungo il mio breve percorso, ma credo che questi siano quelli generali: Il primo tra tutti è: essere COMPLETAMENTE convinti di partire e di fare questa esperienza e soprattutto i motivi per cui si vuole partire. "voglio partire per imparare la lingua oppure non mi interessa della lingua e voglio semplicemente conoscere persone nuove?". Se NON vuoi imparare la lingua non partire. Perché ti troverai con persone del tuo stesso paese a parlare nei momenti liberi solo la tua lingua, e quindi, imparerai qualcosa, ma non tanto quanto immergendoti, soprattutto se si parte da un livello basso. Ovviamente se si parte per tanto tempo come un anno o un semestre imparerai lo stesso, ma non con la stessa velocità. per esempio io sono passata da un B2 a un C1. Un altro consiglio è seguire e partecipare attivamente alle lezioni. SOLO una volta alla settimana si fa grammatica (quindi un piccolo sforzo) e gli insegnanti ti mettono completamente a tuo agio, puoi esprimere la tua opinione tranquillamente, e poi si fanno anche dei giochi per non rendere la lezione noiosa. Consiglio inoltre di buttarsi nel conoscere nuove persone, sia in classe che nelle attività. così non passerai del tempo da solo e potrai divertirti. Nel caso ci sia qualche problema di parlarne immediatamente con lo staff sia della scuola sia eventualmente chiamando il proprio ufficio di EF, così da potersi godere l'esperienza. Infine, questo più per i genitori, è fare di domande di ogni tipo sull'esperienza, in modo da essere più tranquilli il giorno della partenza e durante l'avventura. Ho sentito persone lamentarsi per aver aspettato il transfer, quando all'incontro a me avevano detto in modo chiaro, che c'era la possibilità che tardasse, sia per via del traffico, sia per eventuali problematiche di aerei in ritardo di persone che devono essere prese prima di te. Un altro esempio è che non è detto che venga assegnata una famiglia prima della partenza (soprattutto per il periodo storico che si sta vivendo) e quindi i ragazzi saranno indirizzati in residence a spese di EF. Quindi, consiglio fortemente di informarsi e porre più domande possibili.

Credo di aver raggiunto un buonissimo livello di inglese che sicuramente al giorno d'oggi è importante. Inoltre, confrontandosi con culture diverse e persone di ogni età posso dire di aver un buono spirito di adattabilità.

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