Il mio stage al Southampton General Hospital di Oxford
Per avere un’ottima domanda d’ammissione per la facoltà di medicina, sia in Inghilterra, che negli Stati Uniti, è richiesto di aver svolto almeno un’esperienza lavorativa in un ospedale o in un centro di assistenza diurna, in modo da capire quali sono le implicazioni pratiche del fare il dottore e principalmente per capire se medicina è la scelta giusta. La scorsa settimana, insieme ad un’altra studentessa di EF Academy Oxford, ho avuto l’opportunità di trascorrere una settimana seguendo diversi medici del Southampton General Hospital di Oxford. È stata un’esperienza straordinaria dal momento che abbiamo avuto modo di osservare diversi tipi di pazienti e di dipartimenti, il che ci ha aiutato a capire meglio come funziona un ospedale, come sia importante la collaborazione tra le diverse persone che si interfacciano con i pazienti, e la relazione che si instaura fra medico e paziente.
Ogni giorno era completamente diverso da quello precedente, il che ci ha permesso di ampliare le nostre conoscenze mediche. Ad esempio, per due giorni siamo stati nell’unità di terapia intensiva, che secondo me è il dipartimento più difficile, dal momento che si hanno a che fare con casi in cui è davvero questione di vita o di morte. In quei giorni, appena di iniziare la giornata, ci riunivamo tutti insieme e i medici in formazione presentavano a turno un caso medico, per informare tutti sulle condizioni di quel paziente, dopodiché, dopo essersi divisi i pazienti, ognuno di loro andava a controllare le loro condizioni e controllava i risultati degli esami medici, in modo da poterne discuterne successivamente con uno specialista per trovare insieme la terapia migliore per quel paziente.
Successivamente abbiamo trascorso una giornata nel reparto AMU (Acute Medical Unit) dove abbiamo seguito uno specialista in malattie respiratorie; mi ha sorpreso come riuscisse, con grande facilità, a far sentire a proprio agio ogni paziente e a tranquillizzarlo in ogni situazione, anche in quelle più gravi. Ho capito così quale sia il ruolo di un dottore: trovare la terapia migliore per ogni suo paziente e, allo stesso tempo, cercare di stabilire una relazione con lui, in modo da farlo sentire sempre sicuro e protetto.
Il giorno più interessante, però, è stato quando abbiamo avuto l’opportunità di entrare in sala operatoria per assistere a una Duodenocefalopancresectomia (anche chiamata procedura di Whipple) dove parte del pancreas, dello stomaco e del duodeno sono stati rimossi da un paziente che aveva un tumore: inizialmente ero terrificata perché non sapevo cosa aspettarmi, se ci sarebbe stato molto sangue o se si fossero presentate delle complicazioni, per fortuna tutto è andato per il meglio. L’esperienza in sala operatoria mi ha permesso di vedere messe in pratica le conoscenze mediche acquisite a scuola: in biologia abbiamo parlato del ruolo che hanno il fegato e alcuni enzimi prodotti dal pancreas, ma vedere con i miei occhi il pancreas e il fegato è stato completamente diverso e in quel momento ho avuto la certezza che questo è quello che voglio fare.
Un’altra opportunità unica che abbiamo avuto è stata di assistere a un trattamento d’avanguardia per la cura del tumore al fegato, chiamata radioterapia interna selettiva (SIRT). Siamo stati molto fortunati perché solo dieci poli sanitari della Gran Bretagna usano questo tipo di procedura per provare a dare circa cinque mesi di vita in più ai pazienti. Questa cura mi ha fatto capire ancora di più quanto siano importanti le nostre vite e quanto sia importante che i dottori facciano di tutto per dare supporto e migliorare le condizioni dei pazienti in qualsiasi modo, anche se questo significa dare loro la possibilità di vivere solo 5 mesi in più. Il tempo è importante e dovremmo davvero goderci ogni singolo minuto delle nostre vite.
Consiglio vivamente a tutti gli studenti interessati a intraprendere un percorso in medicina di fare quante più esperienze lavorative possibili e di imparare il più possibile: solo in questo modo avrete la possibilità di diventare dei grandi dottori.
Scritto da Sara Zonza, studentessa del 2° anno di IB Diploma ad EF Academy Oxford