Gita alla fabbrica della Mini
Come studentessa di Business, penso che sia importante non solo imparare tramite i libri il vero significato di “fare business”, ma anche assumere un approccio pratico. Per questo motivo, trovo molto interessante ed utile l’approccio di EF Academy, che dopo aver studiato un argomento porta la classe in visita in un’azienda per vedere applicato ciò che abbiamo già appreso durate le lezioni. Infatti venerdì 9 Marzo, uno dei nostri insegnanti di business, Sam Tibbenham, ha organizzato una visita alla Mini’s Factory di Oxford per scoprire tutto su questa fabbrica di successo, con un particolare focus sulla sua produzione: metodi di produzione, qualità, efficienza e produttività.
Plant Oxford è il luogo in cui sono nati 3 nuovi modelli: MINI’s Hatch, il Hatch a 5 porte e la Mini Clubman. Ciò che ha reso davvero speciale questa esperienza è il fatto che la Mini’s Factory è interamente basata sulla tecnologia. Le macchine non mi hanno mai emozionata particolarmente, ma questa è stata davvero un’esperienza unica. All’inizio della visita abbiamo visto quali sono le diverse fasi dell’intero processo produttivo con una spiegazione completa di ogni passaggio. Facciamo un esempio, riusciresti ad indovinare quante braccia meccaniche ci sono già solo nella prima sezione della fabbrica, dove vengono costruiti i diversi componenti della macchina? 1200 solo nella prima sezione e ognuno di questi è completamente autonomo e coordinato con gli altri. Il tempo di ogni operazione è preciso e calcolato al secondo in modo che i robot possano completare ogni passaggio cambiando anche lo strumento alla fine del braccio meccanico. La cosa davvero stupefacente è che in un’area di circa 120,000 metri quadrati ci fossero solo 20 persone!
Dopo essere entrati in confidenza con la prima fase del processo produttivo, abbiamo osservato come vengono assemblate tutte le parti realizzate nella fase precedente, attraverso l’utilizzo di un nastro trasportatore. Ma il movimento del rullo non è stato così semplice come si potrebbe pensare. Su questo nastro, gli operai si muovevano insieme alla macchina in modo che non vi fosse tempo perso tra un’operazione e l’altra. Le macchine rimanevano sollevate, in modo tale che gli operai potessero stare seduti, in piedi o nella posizione più comoda per eseguire ogni passaggio, massimizzando efficienza e produttività. È stata davvero una visita che nessun libro di scuola potrà mai davvero descriverti!
Scritto da Alessandra di Nicola, studentessa italiana al primo anno di IB Diploma nella scuola EF Academy Oxford.