Fisica quantistica all’università di Oxford
Cos’è un computer quantistico? Come funzione e cosa può fare? Come crea il più forte campo magnetico del mondo? Cosa c’è di così “super” in un supercomputer? Tutti a quanto pare vogliono sapere come la tecnologia quantistica influenzerà la vita nel prossimo futuro. Tutto ciò è stato rivelato il 17 Ottobre in “An evening of Quantum Discovery”, tunuta nel Dipartimeno di Fisica dell’università di Oxford. Ma noi non siamo quasi riusciti ad entrare.
L’evento era aperto al pubblico ed era quindi molto popolare; i biglietti erano sold out prima che chiunque di noi riuscisse a comprarli. Fortunatamente, la Dottoressa Amy Webber, la nostra insegnante di fisica e Head of Science, è riuscita ad assicurarsi alcuni posti per noi, visto che prima di unirsi a EF Academy, era ricercatrice professionista presso l’Università di Oxford.
Al complesso del Dipartimento di Fisica Martin Wood, c’erano degli stand dimostrativi, che davano informazioni e mostravano prototipi di esperimenti e progetti che erano stati condotti in quell’area della fisica quantistica.
Il mio interesse personale nella fisica quantistica si concentra sull’elaborazione e lo storage dei dati. Quello che ho imparato dalla lezione è che la programmazione quantistica ha definito la regola del sistema binario di programmazione (Turing completeness), così come le qubit units. La news più eccitante di questa ricerca è che la programmazione quantistica ha la potenzialità per essere molto più rapida e più accurata rispetto ai tipici computer. Comunque c’è ancora molta strada da fare: il computer quantistico è ancora solo in grado di fare semplici calcoli con un elevatissima possibilità di ottenere risposte corrette.
Abbiamo inoltre avuto la possibilità di vedere un esperimento quantistico in corso in un laboratorio che era anche il posto più freddo del mondo. Lo staff ci ha spiegato che la temperatura per fare un esperimento quantistico deve essere più vicina allo 0 kelvin possibile (ossia equivalente a -273,15 °C o -459,67 °F), così che le particelle non siano influenzate dalla loro stessa vibrazione e si possano ottenere risultati più accurati.
Aver avuto l’occasione di imparare direttamente dai ricercatori dell’università di Oxford qualcosa sulle nuove eccitanti ricerche e sullo sviluppo delle tecnologie innovative nella fisica quantistica è stato davvero magnifico!
Scritto da Chalisa Ano, attualmente studente del secondo anno di IB alla EF Academy Oxford.