Dibattito ad Oxford: quanto è utile la statistica per la raccolta di dati?
Durante l’assemblea studentesca di settimana scorsa, le classi di matematica dei programmi IB ed A-Level hanno organizzato, con l’aiuto del professor Grahame, un dibattito sulla statistica. Il tema del dibattito è stato: quanto è utile la statistica per la raccolta di dati? I partecipanti si sono divisi in due gruppi, discutendo una a favore dell’utilità della statistica e l’altro contro. Ogni gruppo ha passato alcune settimane a preparare le proprie tesi, individuando meticolosamente le possibili antitesi ed esercitandosi nell’esposizione.
Boudicca, della squadra di opposizione, ha affermato che le statistiche non sempre sono utili, poichè da un lato la misura dei campioni nelle analisi è spesso troppo piccola per rappresentare accuratamente la più larga popolazione che dovrebbe invece rappresentare; dall’altro lato le analisi riflettono spesso un “pregiudizio” sulla posizione geografica o sul momento in cui i dati vengono raccolti. Per esempio, fare un sondaggio intervistando persone su un campo da basket sarebbe rappresentativo solo delle persone che giocano o si interessano di questo sport, non rappresenterebbe invece la parte della popolazione non interessata alla suddetta disciplina.
Federico si è opposto a questa argomentazione spiegando che quando i dati vengono raccolti, questi sono esposti ad imprecisioni e il margine d’errore deve essere incluso, solo allora il materiale sarà il più accurato possibile, dato che gli errori sono inevitabili.
Terry, in risposta, ha sostenuto che le statistiche sono spesso travisate, come esempio ha portato i dati pieni di imprecisioni nei grafici di Fox News. Terry ha anche argomentato che non solo la statistica non è una scienza precisa, ma spesso porta a conclusioni distorte. In supporto a questa tesi, il ragazzo ha mostrato i metodi più usati per far apparire i dati statistici come più ampi o più ristretti di quelli che sono stati raccolti in realtà.
Ehtisham non ha parlato per molto, ma quello che ha detto ha sicuramente lasciato il segno. Lui ha semplicemente comparato l’uso improprio della statistica a quello del profumo. Affermando che lo scopo del profumo è quello di rendere l’odore delle persone più gradevole, cosa succede se questo viene spruzzato negli occhi di una persona? È colpa del profumo o della persona che lo ha adoperato in modo scorretto? L’uso improprio della statistica funziona allo stesso modo, dice Ehtisham, non è colpa dello strumento, ma della persona che raccoglie i dati se questi vengono modificati.
L’indagine successiva al dibattito ha mostrato come i ragazzi del pubblico fossero stati persuasi in favore dell’utilità della statistica nella rappresentazione dei dati. Per fortuna!
Scritto da: Muhammad Ammar Sadid Bin Md Rashid, studente al primo anno di IB ad EF Academy Oxford.